Chi non si è lasciato affascinare, almeno una volta, seguendo le piroette delicate di un tutù su un palco? Chi non si è immedesimato, almeno una volta, in quella figurina che volteggia sulle punte dentro una nuvola colorata?
Jolanda, la protagonista del breve racconto che precede le riflessioni, semiserie, su come sopravvivere al saggio di fine anno, desidera solo calarsi nell'atmosfera magica indossando il suo tutù. Ha lavorato sodo per raggiungere questo obiettivo, ma quando la sua insegnante di danza solleva il suo abito di scena, la mortificazione, la rabbia e l'invidia, le pungono le guance. Perchè a volte, nonostante l'impegno, non sono i meriti quelli che vengono premiati.
La ragazza è innamorata della danza, della sensazione che volteggiare sulle punte le ispira, ma sembra non bastare per ottenere il riconoscimento che le spetta.
Ma Jolanda non si arrende, escogita il modo per rendere quell'informe tulle rosa un vero e proprio abito di scena. Non demorde, perchè quando si insegue un sogno non ci sono ostacoli abbastanza grandi da fermare chi è deciso a raggiungere la realizzazione del proprio desiderio.
Un racconto pieno di aspettative, di riscatto, di sogni... un bagaglio pesante, ma che, con un pizzico di furbizia, permette a Jolanda di coronare il suo sogno di volteggiare con grazia sul palco, a dispetto di chi la costringe a essere una silenziosa comparsa.
Dopo il racconto l'autrice si sofferma su trucchi e consigli per le aspiranti ballerine, per affrontare al meglio lo scoglio del saggio di fine anno, dove, ciascuna, cerca di ritagliarsi il suo momento di gloria.
Perchè la danza è una disciplina, e come tale ha le sue regole da seguire.
Uno stile pulito, una scrittura ricca ed emozionante, che trascina nel mondo della danza con delicatezza, sostenendo Jolanda nel raggiungimento del suo riscatto, strappando persino un sorriso di ammirazione nel finale inaspettato.