Ho lasciato sedimentare questo libro qualche settimana dopo la lettura, perchè la storia narrata mi ha macerato dentro per la forza che ha rilasciato man mano che si dipanava, in modo confuso nella mia testa, fino all'epilogo.
Clara ha la particolarità di mixare passato, presente e futuro e intrecciarli indissolubilmente, senza mai perdere la bussola della linearità temporale. Storie che in apparenza sembrano slegate tra loro, diventano un tutt'uno, fino all'ultima pagina, fino a narrare di quel gatto in copertina che la bambina stringe a sè.
Particolarità delle sue storie è soffermarsi su uno stato emotivo particolare o una malattia poco conosciuta.
Ivy Santo è una ex-modella, ha ereditato la casa dello zio Cristo e decide di trasferirsi col marito. Da subito inizia a vedere strani personaggi che si aggirano nel giardino e la invitano a scoprire cosa sia accaduti alla zia Abigail, scomparsa durante la crociera della luna di miele alle Bahamas negli anni sessanta. Ivy si ritrova a indagare sulla sua scomparsa e ripercorre la sua vita, da quando bambina è stata portata via dalla sua tribù di zingari. La storia di Abigail è una storia dura, sopravvissuta alla sua infanzia durante lo scoppio della seconda guerra mondiale, raggiunge l'America dove incontra lo zio Cristo e si sposa. Ma la sua felicità è di breve durata.
Nel frattempo la situazione di Ivy si fa sempre più ingarbugliata, anche la relazione col marito si incrina e la storia si mescola con un finale inaspettato, dove il passato e il presente si fondono per dare ad Abigail il meritato riposo.
Una storia da leggere con calma, per assaporare i cambi di scena e immergersi nelle emozioni che ogni pagina è in grado di far emergere.
Brava Clara :)